Il Forum No Logo del Cinema non dipendente è stato un primo passo per la valutazione di scenari e opportunità che dovrà arrivare alla ridefinizione di un settore che risente di un lungo periodo di logoramento.

Il metodo organizzativo e dialettico ha cercato di inserire un approccio innovativo per uscire da schemi che si sono ormai rivelati inefficaci e molto spesso astratti.
Tutto l’ambiente, soprattutto nelle sue componenti più esposte e minacciate, è segnato da incertezze e preoccupazioni che possono essere risolte solo grazie alla compattezza che proviene da due fattori decisivi: unità identitaria e solidità delle proposte.

Un primo promettente risultato è costituito da una piattaforma di modifiche al recente decreto, che verranno presentate dall’Avv. Lo Foco, membro del Consiglio Superiore del Cinema e dell’Audiovisivo, presso il Ministro Giuli e la Direzione Cinema. 
Questo, in sintesi, l’elenco delle proposte:

  • Modifica della definizione di produttore indipendente, per tagliare il numero dei beneficiari, scendendo dal 90% del fatturato al 60%;
  • Limite minimo di due film l’anno in almeno cinque città e minimo venti copie. per definire la qualifica di distributore;
  • Tax credit al 25% per spese di distribuzione oltre 100mila euro%
  • Eliminazione totale del tax credit per distributori stranieri o con soci stranieri;
  • Tax credit deve essere sempre aperto;
  • Ripristino del fondo d’intervento per gli interessi bancari a favore dei produttori indipendenti;
  • Cessione del tax credit anche ai privati non del settore per i prossimi due anni;
  • Contributi regionali parificati ai selettivi;
  • Tax credit limitato a un milione per film e sei milioni annui per società o gruppi.
  • Tax credit: 35% fino a 1.500.000, 25% fino a 5.000.000, 20% fino a 8.000.000. Oltre queste cifre nulla.
  • Tax credit televisivo: 25% se il costo è coperto dall’emittente e massimo al 50%, 15% se il costo è coperto all’80%. Nulla per costi coperti oltre l’80%.

Si tratta di un primo tentativo di rimodulazione di una riforma che può diventare una catastrofe per i piccoli produttori.

Sarebbe un passo significativo, compiuto in corrispondenza del Forum, che garantirebbe un maggiore respiro a tanti operatori e ai lavoratori che aspettano il riavvio delle attività produttive.
Una tappa di avvicinamento verso la proposta di riforma complessiva che permetterà all’intero comparto di uscire dalle paludi burocratiche e normative e dalle intemperie politiche, fonti di continue incertezze e di pesanti ripercussioni sul percorso professionale e lavorativo di migliaia di persone.

Il Forum No Logo doveva essere un momento che, evadendo da modelli anacronistici e autoreferenziali, aspirava a formare un’agorà efficiente per strategie rapide e concrete.

Con umiltà e senza nessun personalismo si arriverà molto lontano, si evidenzieranno pericolose contraddizioni di sistema e si avanzeranno proposte condivise che nascono, come questa iniziativa, da un passaparola trasparente per arrivare ad appuntamenti in cui indipendenza, autodeterminazione e chiarezza si trasformano in azione rapida ed efficace.

I link ai video del Forum No Logo